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LAGO DI SANT’ AGOSTINO

IL LAGHETTO DEI ROSPI

accesso

Attraversare il centro abitato di Quarona lungo corso Rolandi sino ad incontrare la statua del rospo posta al centro dell’incrocio con viale Roma. Subito dopo, svoltare a destra, via Lanzio e seguire la strada che conduce all’ampio parcheggio prospiciente al campo sportivo.

partenza - arrivo Quarona

tempo percorrenza h. 1,00 salita

dislivello salita mt. 146

segnavia 732 - 624

tempo percorrenza h. 1,00 discesa

dislivello discesa mt. 660

segnavia 624 / 731 / 624 / 732

difficoltà E (Escursionistica)

equipaggiamento per escursione leggera, utili bastoncini da trekking

periodo

Tutto l’anno.

note

Durante il terzo plenilunio è visibile il raduno e l’accoppiamento dei rospi.

salita

1) Quarona mt. 406 - lago Sant Agostino mt. 552

h. 1,00 disl. 146 segn. 732 / 624

Dal parcheggio, guardando il monte Tucri, seguire la strada per 100 metri sino ad incrociare via Lanzio. Svoltare a sinistra e subito dopo si individua, a sinistra, il selciato che sale a San Giovanni al Monte. Anziché salire, tenere il sentiero in piano a sinistra (n. 732) e seguirlo sino al suo termine dove incrocia una stradina asfaltata. Continuare sulla strada sino al suo termine, in prossimità di una cava, dove diparte il sentiero n. 624 che sale al laghetto. Prima di giungere sulla sponda orientale, s’incontrano: sulla destra del sentiero, il Sas di Strij e l'Ava Corna, poi quando il sentiero diventa pianeggiante, il bivio con il sentiero a sinistra che conduce al castello d’Arian.

Si consiglia di proseguire dritti lungo la sponda orientale, incontrando sulla sinistra del sentiero il saas baceja e subito dopo la cappella di Sant Agostino dove una bella area attrezzata induce a pic nic e al relax, rimandando al ritorno, la visita dei pochi resti del castello, salendo dalla sponda occidentale del laghetto.


discesa

2) Lago Sant Agostino mt. 552 - Quarona mt. 406

h. 1,00 disl. 146 segn. 624 / 731 / 624 / 732

Lasciata l’area attrezzata, ripercorrere a ritroso il sentiero sino all’inizio del laghetto da dove, a destra si distacca il sentiero che sale ai ruderi del castello. Dopo breve e dolce salita si giunge ai pochi resti della mura e del pozzo. Sulla dorsale tra il Poggio Pianale e Poggio Cerei si apre il discutibile panorama sulla piana di Roccapietra.

Attenzione a non seguire il sentiero sulla dorsale che conduce al Poggio Cerei, ma stare sul versante del laghetto e percorrere il sentiero 731 che si abbassa sino a incrociare il 624 già percorso precedentemente. Seguirlo sino alla cava, da dove è possibile rientrare al parcheggio lungo il sentiero già percorso o attraverso la carrozzabile.


LEGGERE IL TERRITORIO

L’escursione al lago di Sant Agostino, poco distante dai centri di Quarona e Roccapietra, è sicuramente di interesse naturalistico - scientifico ma offre altresì spunti di carattere storico per la presenza dei ruderi dell’antico castello d’Arian (sec. XI) e leggendario per la toponomastica dei luoghi (bunda tuppa, saas di strij, saas baceja).

L’itinerario immerso in un ambiente di completo isolamento se percorso di notte suscita sensazioni di inquietudine. Si snoda tra leggenda e storia attraversando la “bunda tuppa” che in dialetto Valsesiano significa la valletta buia; il “saas di strij”, saas significa sasso e strij streghe: il sasso delle streghe, da dove prendono origine le leggende di streghe e folletti che, ogni martedì di luna piena si riunirebbero in questi luoghi per celebrare, sul sasso menzionato, i loro riti satanici; l ’ava corna”, è una sorgente che sgorga ai piedi del sasso delle streghe. Siccome la sorgente proviene dalle viscere della terra è in qualche modo collegata all'inferno, alle corna. Il nome può essere interpretato come acqua infernale, diabolica. L'ipotesi è che l'Ava Corna sia la risorgiva del Laghetto di S. Agostino; Il “saas d’la baceia” un masso dalla sommità piatta con incisi nella roccia delle coppelle. La leggenda vuole che sia l’Ara dei Druidi e che le coppelle fossero utilizzate per i riti profani.

Baceia, in dialetto valsesiano, è un recipiente in legno piatto che serviva per scegliere le granaglie e per questo al sasso gli fu assegnato il nome saas d’la baceia;

Se si giunti al laghetto, all'inizio della primavera e coincide col terzo plenilunio sarà osservabile un raro avvenimento naturalistico: il fenomeno spettacolare del raduno annuale, di alcuni anfibi dell'ordine degli Anuri per la riproduzione: Rana temporaria, Rana dalmatina e Rana esculenta, ma soprattutto il Rospo comune (Bufo bufo). Migliaia di rospi si radunano per un accoppiamento ascellare durante il quale le femmine depongono sul fondo del lago dei cordoni gelatinosi lunghi 3-4 metri contenenti fino a 5000 uova che, a fecondazione avvenuta, danno origine a larve (girini) che a seguito di una metamorfosi di 2-3 mesi, lasciate le acque del lago, si disperdono nell'ambiente circostante.

Del castello d’Arian, storicamente si sa poco o nulla. Alcuni studiosi, per via del suo nome, ipotizzano trattarsi di un insediamento di Ariani avvenuto nel IV sec. Ipotesi giustificata dal nome dato al laghetto e alla cappella, poiché proprio Sant' Agostino si adoperò a convertire gli Ariani in Valsesia. Tuttavia si ritiene più attendibile l’ipotesi di un gruppo di eretici medievali, gazzari o dolciniani, che nel 1300, furono ricoverati dai Conti di Biandrate nei loro castelli per avere il loro appoggio nel cercare di mantenere il dominio che stavano per perdere in Valsesia. Sono visibili pochi ruderi di alcuni muri perimetrali, la cisterna di raccolta dell'acqua piovana e il pozzo. Una leggenda vuole che al fondo di questo pozzo si trovi una botte d'oro. Si presume invece che il pozzo fosse collegato con il lago attraverso un cunicolo sotterraneo, e per mezzo di argani veniva recuperata l'acqua. A confermare questa tesi, una antica presa d'acqua situata nella sponda del lago.


accoppiamento

laghetto da nord

laghetto dalla sponda occidentale

laghetto dal monte tucri

il sasso delle streghe

saas d’la baceia

mulattiera per cavaglia

cappella sant'agostino



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